Il trekking lungo il Laugavegur Trail è una delle esperienze più entusiasmanti da vivere in Islanda, e con buona ragione: National Geographic lo ha inserito nella lista dei trekking più belli del mondo. Questo percorso di 55 chilometri attraversa alcune delle zone più belle e spettacolari dell’Islanda, passando da montagne scoscese, vallate di un verde sgargiante, ghiacciai, cascate e molto altro. In questo articolo, esploreremo la bellezza di questo trekking e cosa lo rende così speciale.
La bellezza sconvolgente del Laugavegur Trail
È raro trovare così tanta varietà in un paesaggio, come invece accade in Islanda. L’itinerario attraversa scoscese montagne di riolite incredibilmente colorate, lava di ossidiana nera, sorgenti termali, laghi limpidi come specchi, deserti di sabbia nera e termina in una zona boscosa lussureggiante. I panorami sono di assoluto splendore, unici al mondo, con viste mozzafiato sui ghiacciai come il Myrdalsjokull ed il Eyjafjallajökull, che hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo dopo l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull nel 2010, o le fragorose cascate come Skógafoss e Seljalandsfoss.
L’itinerario
Il percorso è diviso in quattro tappe, lungo 55 chilometri di sentieri ben tracciati, partendo da Landmannalaugar fino a Þórsmörk. Tutti coloro che affrontano il sentiero del Laugavegur per la prima volta dovrebbero concedersi tempo in abbondanza per completare il trekking apprezzandone il meglio e per poter esplorare il territorio circostante i punti tappa. Si consiglia quindi di effettuare questo trekking in quattro o cinque giorni.
Le tappe sono così articolate:
- Landmannalaugar – Hrafntinnusker (12 km. 4-5 ore. Dislivello in salita: 470m)
- Hrafntinnusker – Álftavatn (12 km. 4-5 ore. Dislivello in salita: 490m)
- Giorno 3: Álftavatn – Emstrur (16 km. 6-7 ore. Dislivello in salita: 40m)
- Giorno 4: Emstrur – Þórsmörk (15 km. 6-7 ore. Dislivello in salita 300m)
Questo itinerario è adatto a escursionisti con esperienza e richiede un buon livello di preparazione fisica. Il terreno può essere accidentato e imprevedibile, così come è importante avere l’equipaggiamento giusto e seguire le indicazioni dei rangers locali o affidarsi ad una guida professionista.
Qual è il periodo migliore?
L’accesso e il passaggio sul sentiero variano di anno in anno a seconda del meteo, delle condizioni della neve e dell’apertura delle strade islandesi per Landmannalaugar e per le altre strutture lungo il percorso.
In generale, l’itinerario torna accessibile ogni anno dal 25 giugno al 15 settembre. Con buona probabilità però, il periodo migliore per avventurarsi nel trekking è a cavallo tra la fine di luglio ed i primi giorni di agosto.
Quanto tempo occorre?
Il tempo di percorrenza può variare sensibilmente, sulla base delle scelte di chi lo frequenta ma, essendo suddiviso in quattro tappe, generalmente cinque giorni sono sufficienti.
Tuttavia, c’è chi percorre l’intero itinerario in una sola tappa, ma si tratta quasi esclusivamente di atleti professionisti. Se però l’intento è quello di godere appieno dei fantastici e splendidi paesaggi islandesi, è consigliabile prendersi tutto il tempo necessario per farlo.
Se si percorre anche il sentiero di Fimmvörðuháls, è necessario aggiungere almeno un giorno extra.
Segnavia e fiumi.
L’intero percorso è ben segnato e sufficientemente frequentato da ridurre il rischio di perdersi. Tuttavia, in caso di maltempo o nebbia, quando la visibilità è prossima allo zero, tutto cambierà. Questo è particolarmente vero soprattutto per le prime due tappe del trekking, da Landmannalaugar fino a Hrafntinnusker e poi giù fino al lago Álftavatn. Questa parte dell’itinerario vede spesso molta nebbia e, all’inizio dell’estate, non è da escludere la presenza di neve lungo il percorso.
I trekkers devono tenere in considerazione che si trovano nel bel mezzo dell’altopiano islandese, raggiungendo un’altitudine di oltre 1200 metri. Bisogna essere preparati per ogni tipo di clima: una giornata di meteo turbolento in Islanda può farti vivere le quattro stagioni nell’arco delle 24 ore!
Mentre alcuni fiumi lungo il percorso hanno dei ponti pedonali, almeno altri tre devono essere guadati. In generale, non sono difficili da attraversare, ma possono aumentare rapidamente di portata in caso di pioggia e fusione delle nevi perenni.
La connessione mobile lungo il sentiero non è sempre stabile, mentre in vicinanza dei rifugi è generalmente presente e ben funzionante. Ad Emstur invece, per trovare un segnale telefonico è necessario salire su una collina nei paraggi.
Rifugi e campeggi
Ci sono sei rifugi e aree camping lungo il percorso, tutti di proprietà del Ferðafélag Íslands (Associazione turistica islandese).
Bisogna tener presente che è assolutamente proibito piantare una tenda al di fuori delle aree designate, poiché trattasi comunque di riserve naturali. Comunque sia, tutti i rifugi lungo il percorso hanno aree esterne delimitate dove è possibile campeggiare in tenda.
A Landmannalaugar ci sono ottime strutture e sistemazioni per circa 80 persone con sacco a pelo. A Hrafntinnusker possono dormire 52 persone e 72 nelle cabine ad Álftavatn. A Hvanngil c’è spazio per 60 persone e lo stesso numero nella cabina di Botnar a Emstrur. Þórsmörk offre un grande e spazioso chalet con una capacità di 75 persone.
Tuttavia, data la popolarità internazionale del Laugavegur Trail, è molto difficile trovare posto per dormire al coperto, se non prenotando con largo anticipo (molti mesi prima di partire) e con il supporto di un tour operator.
Diversamente, in tenda non ci sono grossi problemi.
Cosa portare con sé: equipaggiamento e cibo
Il trekking sul Laugavegur trail può assumere le caratteristiche di una sfida, oltre che risultare fisicamente ed emotivamente impegnativo. Si trova nell’entroterra islandese, lontano da tutti i villaggi e dalle fattorie. Il terreno è molto vario e il tempo è totalmente imprevedibile. Quindi non è raro essere colti da una fitta nevicata anche in piena estate.
In considerazione di ciò, è bene prepararsi adeguatamente, portando con sé un equipaggiamento adeguato, solido, robusto ed efficiente sotto ogni punto di vista. In particolare, per quanto riguarda l’abbigliamento, l’isolamento dal vento e l’impermeabilità alla pioggia sono caratteristiche fondamentali. La preparazione è la chiave per un’avventura da ricordare con piacere: consulta tutte le informazioni che puoi trovare prima di partire, o affidati ad un professionista che sappia consigliarti correttamente.
Tutti i rifugi lungo il percorso vendono alcuni prodotti come cibo essiccato, bibite e barrette di cioccolato, nonché fornelli e gas.
Tuttavia, non effettuano servizio di ristorazione: devi portare il cibo con te, sufficiente per tutto il trekking. L’acqua nei fiumi e nei ruscelli lungo il percorso è in molti casi potabile, ed è possibile rifornirsi ad ogni tappa.
Ecco alcuni elementi essenziali per comporre un equipaggiamento adatto al trekking:
- Sacco a pelo invernale
- Tenda 4 stagioni
- Bombolette di gas e fornelletto
- Abbigliamento impermeabile e antivento, indumenti termici
- Calzature da trekking robuste e comode
- Bastoncini da trekking
- Cibo sufficiente per i giorni di trekking (barrette, liofilizzati, frutta secca, ecc.)
- Kit di pronto soccorso e farmaci personali
- Mappa del percorso e GPS
- Lampada frontale o torcia elettrica, con batterie di riserva
- Powerbank per ricarica apparecchiature (GPS, Smartphone)
Ogni oggetto di quelli appena menzionati, può rispondere a caratteristiche specifiche diverse da quelle ottimali per il trekking (es: tenda con falde a terra). Un accompagnatore di Quattropassi saprà consigliarti al meglio: chiedi a loro!
Tieni in considerazione anche la possibilità di noleggiare sul posto buona parte delle attrezzature, anziché acquistarle e portarle con te in viaggio.
Igiene e rifiuti
Tutti i rifugi ed i relativi campeggi sono muniti di servizi igienici ed acqua corrente. Ovunque, tranne a Hrafntinnusker, è possibile fare una doccia calda a pagamento. Tuttavia, in commercio è possibile reperire diversi prodotti per l’igiene, quando non è possibile fare una doccia. Non è la soluzione ideale, ma è un buon compromesso per garantirsi una buona igiene personale per il tempo sufficiente, senza dover portare con sé materiale aggiuntivo o correre il rischio di ammalarsi per uno sbalzo termico in caso di mal tempo e freddo.
Può sembrare scontato, ma è bene rimarcare che è assolutamente vietato gettare e lasciare rifiuti, compresi carta igienica e avanzi di cibo lungo il percorso. I rifiuti vanno trasportati con sé, per essere poi smaltiti nei punti di conferimento disponibili in alcuni rifugi (non in tutti).
Rispetta la natura
Chi frequenta il Laugavegur lo fa per vivere un’esperienza spettacolare ed immersiva. L’ambiente naturale islandese è molto fragile e tutti i camminatori hanno il dovere di rispettarlo.
Poche e semplici regole, fondamentali per la conservazione del territorio, come:
- camminare lungo i sentieri tracciati,
- piantare la tenda solo nelle aree designate per il campeggio,
- evitare di calpestare il fragile muschio
- evitare di lasciare segni o tracce del tuo passaggio dove non ce ne sono: basta una sola impronta perché altri escursionisti ne facciano seguire delle altre…
La regola generale è di non lasciare nulla al tuo passaggio, se non le tue impronte lungo i sentieri segnati e di non portare via nulla se non fotografie e ricordi.
Come prenotare
Il Laugavegur Trail è molto popolare, quindi è importante prenotare con largo anticipo per garantirsi la disponibilità di alloggio nei rifugi. Organizzare un trekking come questo in totale autonomia non è affatto semplice. Il consiglio migliore è di affidarsi a tour operator specializzati, che hanno esperienza nell’organizzazione di attività outdoor come questa.
Gli accompagnatori di media montagna di Quattropassi sapranno consigliarti al meglio, grazie anche alla direzione tecnica di un tour operator specializzato.
Conclusione
Il Laugavegur Trail è certamente un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita. La bellezza mozzafiato dei paesaggi, visibili altrimenti solo nei film o nei documentari, rendono questo trekking un’avventura indimenticabile per chiunque ami la natura selvaggia e le escursioni in natura. Se credi di non avere l’esperienza necessaria per affrontarlo in autonomia, affidarsi ad una guida professionista è senz’altro la soluzione migliore. Ti consentirà di vivere il trekking concentrandoti solo sull’esperienza in sé, dimenticando lo stress emotivo dovuto alla gestione della logistica, dell’itinerario e di tutti gli eventuali imprevisti.
FAQs
- Quali sono i mesi migliori per percorrere il Laugavegur Trail? R: Il periodo migliore per fare il trekking è tra giugno e settembre, quando le condizioni meteorologiche sono migliori.
- È necessario avere un’esperienza di trekking precedente? R: Sì, se vuoi affrontarlo in autonomia. Il Laugavegur Trail è un trekking impegnativo sotto molti aspetti e richiede un certo livello di esperienza.
- È possibile fare il Laugavegur Trail in solitaria? R: Si, è possibile ma non è consigliabile, come tutte le attività in ambiente impervio.
- C’è un limite di età per fare il Laugavegur Trail? R: Non c’è un limite di età, tuttavia è importante essere fisicamente preparati e con una buona attitudine per l’avventura.
- Cosa fare per organizzarlo o per partecipare ad un trekking organizzato? Verifica la disponibilità nel calendario di Quattropassi cliccando qui, o richiedi informazioni scrivendo a info@quattropassi.org